Quello che vogliamo per il Piano Urbano Parcheggi

(maggio 2016)

Vogliamo Regole e Legalità anche per il Piano Urbano Parcheggi [1]

A cura del Coordinamento dei Comitati NO PUP/Sostasostenibile e di Carteinregola

Smentiamo il luogo comune per cui i parcheggi sono una risposta efficace ai problemi della mobilità perché “tolgono le auto dalla strada”. La causa principale della disastrosa mobilità della Capitale è un rapporto auto private/abitanti che non ha uguali in nessuna città d’Europa, a fronte di un servizio di trasporto pubblico fortemente inadeguato, con conseguenti nefaste ricadute sull’economia della città e sulla qualità della vita dei cittadini. Senza un intervento strutturale sulla mobilità, qualunque Piano Parcheggi sarà sempre un palliativo.  

A più di vent’anni dall’entrata in vigore della Legge 122/89 (Legge “Tognoli”) e nonostante i sei anni di Emergenza Traffico e Mobilità, con relativi poteri speciali del Sindaco, il Piano Urbano Parcheggi si è rivelato un totale fallimento:

  • Non sono stati realizzati  i nodi e parcheggi di scambio: di quelli previsti dal 2006 a oggi (arrivati a 17 nel 2008) ci risulta che ne sia stato completato solo uno
  • Molti box sono invenduti da anni
  • I cittadini non sono stati informati, né consultati, né tanto meno coinvolti rispetto agli       interventi, nemmeno rispetto  ai progetti delle sistemazioni superficiali: la maggior parte dei parcheggi realizzati o in corso ha invece scatenato proteste e azioni legali da parte dei residenti

I PARCHEGGI DEL PUP SONO OPERE PUBBLICHE E DEVONO RISPETTARE LE REGOLE DELLA CONCORRENZA.

Anche i Pup, che non abbiano già sottoscritto una convenzione, devono seguire le direttive per le opere pubbliche, come scritto nella Deliberazione n.57 del 30 maggio 2012 dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (ora Anac). La legalità, insieme alla pubblica utilità e alla valorizzazione delle risorse pubbliche, devono essere i criteri guida della scelta degli interventi.

IL PIANO DEVE ESSERE UN PIANO.

È necessaria un’accurata pianificazione che integri il Piano Parcheggi con un piano generale della mobilità. La decisione su numero, tipo e localizzazione degli interventi, deve essere effettuata sulla base di uno studio dello stato attuale e della sua proiezione nel medio e lungo periodo, attraverso l’individuazione “caso per caso” della soluzione di sosta più utile alle esigenze del territorio e della mobilità cittadina.

LO SPAZIO PUBBLICO SOPRA I PARCHEGGI E’ DI TUTTI.

Non si devono più realizzare parcheggi sotto aree verdi con alberature di prima e seconda grandezza o alberi di pregio, che quindi comportino il loro abbattimento. Le sistemazioni che contemplano la realizzazione di un nuovo giardino pubblico sopra i parcheggi devono prevedere una zolla di almeno 2,5 m di terra per permettere la piantumazione di alberi di prima e seconda grandezza. I progetti di sistemazione devono comprendere elaborati dettagliati e capitolati con la minuziosa indicazione dei materiali utilizzati. La manutenzione dell’area pubblica superficiale deve essere effettuata dal Comune, a spese del condominio dei proprietari dei box.

PARCHEGGI PER CHI.

I parcheggi pertinenziali devono essere destinati al ricovero delle auto e non devono diventare cantine e magazzini, e devono essere effettivamente destinati ai proprietari di immobili dell’area limitrofa (“l’area di  influenza”), incentivati all’acquisto attraverso un prezzo favorevole definito attraverso i parametri del bando pubblico e comunque inferiore al valore di mercato. I parcheggi rotazionali devono essere prevalentemente collocati fuori dal perimetro della città storica e regolati da una politica tariffaria che scoraggi l’afflusso delle auto verso il centro premiando chi abbandona il mezzo privato nelle fasce più lontane.

PIU’ GARANZIE ALLA CITTA’ E AI CITTADINI.

I parcheggi non possono comportare il danneggiamento o il ridimensionamento di beni pubblici come siti archeologici, ville e giardini, vincolati e non. Gli oneri concessori da versare alle casse pubbliche devono essere proporzionati al prezzo finale di vendita dei posti auto. Gli uffici comunali, prima di  autorizzare la realizzazione di nuovi interventi, devono verificare che la ditta non sia inadempiente riguardo altre realizzazioni  in corso, sia sul rispetto delle prescrizioni e dei tempi, sia sul versamento degli oneri concessori.

Il Comune deve garantire la sicurezza e il benessere di coloro che vivono e lavorano nelle aree degli interventi e la tutela degli edifici di contorno, adottando prescrizioni piú stringenti (come ad esempio quelle elaborate all’Ordine dei Geologi del Lazio insieme all’Ufficio Parcheggi) e soprattutto vigilando sul rispetto delle prescrizioni, in particolare per quanto riguarda le indagini preliminari e la congruità e la durata delle polizze assicurative per gli eventuali danni ai fabbricati limitrofi, durante la costruzione del parcheggio e per i dieci anni successivi al collaudo.

Chiediamo:

1) Elaborazione di un nuovo Piano Urbano Parcheggi collegato a un nuovo piano della mobilità, stilato sulla base di uno studio effettuato da un soggetto pubblico, in cui siano inseriti solo interventi di pubblica utilità, in sinergia con un tavolo di soggetti interessati della società civile

2) Conseguente Revisione del Piano Parcheggi e, sulla base della Deliberazione n.57 della Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici (oggi ANAC) del 30 maggio 2012, messa a gara di evidenza pubblica di tutti gli interventi – quelli che rispondono ai criteri di pubblica utilità – di cui non sia stata stipulata la convenzione

3) Pubblicazione on line degli interventi del PUP, con lo stato delle procedure e tutte le informazioni e i documenti relativi, a disposizione dei cittadini

4) Modifica dello Schema di Convenzione per la realizzazione di parcheggi interrati su suolo pubblico, rispettose delle normative del Codice degli appalti, in particolare per quanto riguarda le indagini preliminari e  le coperture assicurative

5) Verifica sistematica della situazione degli interventi già ultimati – per controllare che siano stati effettuati i collaudi previsti[2] – e dei cantieri con lavori in corso o in abbandono, per assicurarsi che le aree non presentino rischi per la sicurezza dei cittadini e per intervenire sulle tante aree superficiali che versano nel degrado .

[1] L e richieste sono state elaborate in occasione delle ultime elezioni amministrative di giugno 2016 scarica versione stampabile PIANO PARCHEGGI richieste Carteinregola 3 maggio 2016

[2] ci risulta che per molti parcheggi da tempo utilizzati dagli acquirenti non siano stati mai effettuati tutti i collaudi prescritti anche – sembrerebbe – per l’incompletezza del progetto depositato